STORIA
La storia.
L’azienda oli-vinicola “Cascina dei Marchesi” nasce dal desiderio di Francesco Pepe di tornare nei luoghi della sua infanzia e di vedere i terreni, che da sempre la sua famiglia aveva curato in modo diretto e genuino, produrre beni agricoli per una più vasta “cerchia di amici”.
Persone con cui condividere un sogno ed il piacere di gustare prodotti sani e veraci.
La passione di famiglia per la produzione di vino ad uso privato, la volontà di preservare la tradizione agricola di quei luoghi, l’amore per quelle terre da sempre vissute con entusiasmo e stupore, ha portato alla realizzazione di un nuovo progetto, dove la passione e la cura si uniscono nel seguire diligentemente l’intera filiera di produzione, passando per la raccolta e la vinificazione delle uve, per finire quindi sulle tavole italiane, attraverso una rete vendita gestita internamente all’azienda.
L’azienda agricola è situata alle pendici del monte Taburno, nel comune avellinese di Cervinara, a circa 300 mt sul livello del mare. Alla produzione vitivinicola si affianca quella olearia, per completare la fisiologia del territorio, che vede nella vite e nell’ulivo la destinazione più conforme alla natura geo-ambientale di quelle pendici.
Il nome dell’azienda “Cascina dei Marchesi” nasce dal collegamento storico di queste terre alla araldica della famiglia Pepe; antichissima famiglia nobile, fregiata del titolo di Baronissi.
Originariamente detta Pepiri, insediatasi in Avellino ed in Monitoro, oggi Montoro Superiore.
A partire dall’anno 683 d.C., la Famiglia Pepe partecipa alla storia di Napoli e dei suoi territori, che si trovavano allora sotto il dominio del Duca Bizantino, in rappresentanza dell’Imperatore Romano d’Oriente, con sede a Costantinopoli.
Riceve onori e gloria per la sua intensa partecipazione alla vita pubblica.
L’alto lignaggio della famiglia Pepe viene riconosciuto dal Regno d’Italia, col titolo di Marchese, a seguito della successione dalla famiglia Tripaldi Carafa, ove la Marchesa Maria Luisa, coniugata Pepe, trasmette il titolo, secondo l’uso matrilineare napoletano, al figlio Francesco Saverio.
Il riconoscimento del titolo, con anzianità al 1608, avviene a mezzo di Real Rescritto del 4 luglio 1882, e viene riportato nell’Annuario Araldico della Nobiltà Italiana del 1922.